Il male è un punto di vista

Intervista col vampiro di Anne Rice (1976)

 

 

 

 

#62

 

OLTRE LA SOGLIA

 

 

1.

 

 

            Che cos’è l’orrore? Ci possono essere molte risposte a questa domanda. In un posto come New Orleans l’orrore può assumere varie forme. Alcuni sono pericoli che potremmo anche definire normali, come un serial killer che sevizia le sue vittime e le abbandona nel bayou, la grande palude del delta del Mississippi, il Padre delle Acque, o una famiglia Cajun che uccide chiunque invada la sua proprietà e poi ci sono orrori più inquietanti che affondano le loro radici nel soprannaturale. C’è l’uomo che dimagrisce a vista d’occhio sino a morire di consunzione, c’è il ragazzo che è ritrovato morto di paura sul suo letto, o almeno è quel che si crede finché l’autopsia non rivela che le sue ossa sono state frantumate come se qualcosa di gigantesco l’avesse stritolato, per esempio un grosso serpente, tra le sue spire. Ma come avrebbe potuto un gigantesco serpente entrare ed uscire da una stanza chiusa senza lasciare tracce?

È il lato oscuro del Voodoo, le magie compiute dai bokor, i sacerdoti malvagi di quella religione che usano i loro poteri al servizio del Male.

Ma a New Orleans, come ad Haiti o in Florida, quando si parla di Voodoo e di magia nera c’è una sola parola che viene alla mente: zombie ma bisogna stare attenti perche a volte si possono commettere terribili errori.

Loralee Tate ha pensato fosse una buona idea chiedere aiuto a Fratello Voodoo, chi meglio di lui può cavarsela con dei cadaveri rianimati?

Mentre corre nel parcheggio dell’ospedale dove lavora inseguita da alcuni di quei cadaveri non così morti, si chiede dove sia lui adesso. Per fortuna quegli zombie sono molto lenti, se riesce a raggiungere la sua auto…

Qualcosa la afferra per le braccia e Loralee urla… ma nessuno la sente.

 

Vola sulla città e scruta in cerca di preda. Non riesce a pensare ad altro che alla sete, una sete che la ossessiona, che la consuma. Se fosse in grado di riflettere forse darebbe ragione a suo padre: è una dipendenza, una droga e lei deve avere la sua dose, deve averla adesso.

Come un falco piomba sulla preda che ha finalmente individuato, la travolge ed è sopra di lei. Non le importa di sapere che è un giovane studente che sta tornando a casa e che sognava una serata con la sua ragazza, le importa solo del sangue caldo che gli scorre nelle vene, quel sangue che deve essere suo.

Sta per affondare le sue zanne nel collo del ragazzo quando sente una voce:

-Fermati, Nina, non farlo.-

            Davanti a lei un licantropo, anzi è chiaramente una licantropa e sembra molto decisa.

 

            Colui che li ha riuniti li ha battezzati Supernaturals e aveva le sue ragioni: Lily Cromwell, la Baronessa Sangue, è una vampira e già questo la qualificherebbe come creatura soprannaturale, ma una magia l’ha resa immune alle tradizionali debolezze dei vampiri[1] e questo la rende decisamente temibile; Jason Philip Macendale Jr, Demogoblin, è morto ed è stato resuscitato nella forma di un demone dalla pelle a squame e la bocca dai lunghi denti aguzzi priva di labbra, gli occhi grandi e rossi dalle pupille a fessura;[2] Verminus Rex è un ratto antropomorfo che indossa un elegante impermeabile nero e artiglia con la mano sinistra un bastone d’ebano, dal suo stesso essere trasuda un’antica malvagità; William Allen, Carrion era uno scienziato che un virus creato in laboratorio ha trasformato in una sorta di zombie vivente il cui solo tocco uccide[3]. Il più normale di tutti, sia pure in senso paradossale, è l’ultimo del gruppo. Si chiama Bram Velsing ma per tutti ormai è solo Dreadknight, un tempo era solo uno scienziato molto ambizioso, troppo per il suo stesso bene. Ha osato sfidare il suo capo, il Dottor Destino e lui l’ha punito in modo atroce fissando indelebilmente al suo volto una maschera simile ad un teschio umano alato[4] e minaccioso e cosa può esserci di più soprannaturale dell’odio che lo divora?

            La donna davanti a loro indossa un’aderentissima calzamaglia nera con una scollatura che arriva oltre l’ombelico, una mantella dello stesso colore e una tiara dorata sui lunghi capelli corvini. Un tempo era una di loro ma ora li comanda. Il suo nome è Lilith ed è la Signora dei Vampiri.

-Libereremo Nightshade.- afferma con decisione e poi aggiunge -E uccideremo chiunque cerchi di impedircelo. Ci sono domande?-

-Non da parte mia.- replica Demogoblin -È da parecchio tempo che non uccido qualcuno, stavo per avere una crisi d’astinenza.-

            Lilith Dracula sogghigna soddisfatta.

 

 

2.

 

 

Non è facile vedere il Capo dell’Investigative and Support Bureau del Dipartimento di Polizia di New Orleans sulla scena di un crimine, ma la cosa si spiega facilmente se si pensa che la vittima del crimine in questione è la figlia del Vice Sovrintendente Samuel Tate.

Dopo un breve colloquio con i detective dell’Unità C.S.I. Tate si rivolge ad altri due poliziotti presenti uno è un nero come Tate, porta il pizzetto ed è in uniforme, l’altro è un bianco dal volto rasato ed è in borghese.

-Hawkins… Jagger…- dice loro -Trovatela.-

-Lo faremo, Capo.- replica il Comandante Peter Hawkins, capo della Divisione Indagini Criminali.

-Ce la metteremo tutta.- conferma il Sergente Sam Jagger -Non possono averla portata troppo lontano se erano a piedi. Sempre che si possa dar retta ai testimoni su quel che è successo.

-Cadaveri rianimati, zombie.- borbotta Tate -Non ci crederei se non avessi visto le cose più strane in questa città. Scommetto che c’entra Fratello Voodoo.-

-Abbiamo provato a rintracciarlo ma sembra scomparso.- ribatte Hawkins.

-E non è tutto.- aggiunge Jagger -Sembra che siano spariti tutti i cadaveri dell’obitorio.-

-Maledizione, se hanno fatto del male a sua figlia per colpa sua, stavolta Fratello Voodoo me la pagherà.-

-Non salti troppo in fretta alle conclusioni Capo Tate, è mio zio che è nei guai per colpa di sua figlia e non il contrario.-

            A parlare è stata una ragazza di colore che indossa una tunica verde.

-E tu saresti?- la apostrofa Tate.

-Collette Drumm.- risponde lei -E sono anche la vostra unica speranza di ritrovare sua figlia ancora viva.-

 

            Tilda Johnson siede in silenzio nella sua cella con le palpebre socchiuse escludendo il resto del mondo.

            Nella realtà che esiste solo nella sua mente lei è ancora una licantropa dal pelo bianco e percorre un sentiero che sembra disegnato da Salvador Dalì e al termine di quel sentiero c’è una figura femminile.

-Lilith!- esclama.

-Vuoi essere libera, Nightshade?- le chiede la Regina dei Vampiri.

-Che domande, certo che lo voglio.-

-E se ti libero dalla tua prigione sei pronta a giurarmi alleanza?-

-Per uscire di qui mi alleerei anche col demonio in persona.-

-Forse lo hai appena fatto.-

            Tilda apre gli occhi e guarda il sole che tramonta fuori dalla finestra.

Sorride.

 

            La vampira che era Nina Price guarda la licantropa davanti a sé e dice:

-Lasciami in pace, Lissa.-

-Non posso e non voglio.- replica Lissa Russell -Non ti permetterò di dissanguare un innocente.-

-Ma io devo!- ribatte Nina -Non posso farne a meno.-

-E allora non mi lasci scelta.-

            E così dicendo Lissa Russell balza sulla ragazza. Se Nina Price fosse nel pieno controllo dei suoi poteri di vampira, forse sfuggirebbe alla sua avversaria mutando in nebbia, invece reagisce mordendola sul collo con le sue zanne affilate.

            Lissa urla e ribatte con una zampata che proietta Nina contro una parete.

-Nina!- urla Lissa precipitandosi verso di lei -Non volevo.-

            La giovane vampira si rialza con un ringhio.

-Adesso basta!- urla una voce maschile alle loro spalle.

            Entrambe si voltano e vedono una figura vestita di nero condensarsi dalla nebbia.

 

 

3.

 

 

            Non è la prima volta che Fratello Voodoo si risveglia legato mani e piedi e stavolta sembra trovarsi su un lettino ospedaliero. Gli zombie, o quello che erano le creature che ha affrontato, non l’hanno ucciso e questo sarebbe positivo, se non fosse per la sensazione che l’abbiano risparmiato per qualcosa di peggio. Si dà un’occhiata in giro e vede su un lettino di fianco al suo Loralee Tate. È svenuta ma viva, per fortuna.

            Fratello Voodoo saggia la consistenza dei legami ma decide di non provare a liberarsi per il momento: meglio prima sapere chi è il suo avversario e cosa cerca e dal rumore di una porta che si apre alle sue spalle, pare che stia per avere la risposta alle sue domande.

-Dottor Drumm, è un piacere per me conoscerla.-

            Quella che si presenta davanti a lui é una donna che dimostra meno di trent’anni, capelli lunghi e biondi, che indossa un camice da laboratorio.

-E lei chi sarebbe?- ribatte Fratello Voodoo? -Come scienziato pazzo non è esattamente quel che mi aspettavo.-

-Il mio nome è June Covington e sono una biologa.-

-Mi faccia indovinare: l’hanno espulsa dall’università per le sue teorie radicali.-

-Ci è andato vicino. Il mondo accademico e quello della ricerca applicata è composto da persone ottuse dalla mentalità limitata. Per mia fortuna esistono dei mecenati dotati di lungimiranza.-

-Interessati a finanziare le sue tecniche inusuali di resuscitazione?-

            La Covington sogghigna.

-Ha capito cosa sto cercando di fare, i miei complimenti.-

-Non ci voleva una grande intelligenza, bastava guardare i suoi zombie. Sta cercando di fare con mezzi scientifici quello che gli houngan fanno con la magia.-

-Non è tutto qui, ma perché dovrei dirle di più?-

            Perché hai un ego smisurato ed hai una gran voglia di raccontare a qualcuno cosa stai combinando, pensa Fratello Voodoo. Perché altrimenti mi avresti lasciato vivo e mi chiameresti continuamente Dottore?

-Per soddisfare una legittima curiosità?- dice infine Jericho Drumm -Che le costa, Dottoressa?-

-In fondo non ha torto…- replica la Covington -… la accontenterò. I miei… benefattori hanno molti obiettivi e tra questi c’è la creazione di supersoldati invincibili. In altre parti della Nazione c’è chi sta cercando di replicare il serio del supersoldato che ha creato il primo Capitan America, chi cerca di replicare i poteri di noti superumani con la manipolazione del DNA, chi vuol rinforzare lo scheletro umano innestandovi parti metalliche e così via. A me è stato chiesto di… beh di rianimare i morti. Un esercito inarrestabile, che non ha bisogno mangiare o dormire, che non può essere ucciso proprio perché composto di morti.-

-E come ci è riuscita?-

-Ho sviluppato un siero che se iniettato entro le prime ore dalla morte rianima i cadaveri arrestandone il degrado. Restituisce loro solo le funzioni basilari ma non la capacità di pensare razionalmente, ma in fondo questo non è indispensabile. Mi sono fatta assumere all’obitorio per aver accesso a… alla materia prima, diciamo. Purtroppo un’infermiera si è imbattuta in uno dei rianimati ed è riuscita a sfuggirgli. Suppongo che sia questo che ha attirato la sua attenzione.-

-Esatto! Loralee Tate è… una mia vecchia amica e ha chiesto il mio aiuto.-

-Bene. Mi è sembrata un soggetto ottimo per un esperimento che avevo in mente da un po’: vedere cosa succede se il siero rianimatore viene iniettato ad un essere vivente. Le darò il privilegio di osservarne i risultati.-

-Non credo proprio.- replica Fratello Voodoo mentre, senza sforzo apparente strappa le cinghie di contenzione del lettino e si rimette in piedi.

 

            Le prigioni di Sua Maestà hanno visto molti tentativi di evasioni, alcuni anche spettacolari, ma nessuno come questo. Chi sopravvivrà a questa notte se lo ricorderà molto a lungo.

            Una guardia sta facendo il consueto giro d’ispezione serale quando sente una corrente gelida alle sue spalle e poi una voce di donna che non può essere definita in altro modo se non spettrale:

-Dammi il tuo sangue.-

            La guardia si gira di scatto e rimane incantato da due occhi rossi su un volto pallido incorniciato da una cascata di capelli biondi. Rimane immobile mentre i canini della donna affondano nel collo e il sangue scorre via assieme alla sua vita.

            L’uomo che un tempo si chiamava William Allen ma ora risponde al nome di Carrion cala lentamente nel cortile interno della prigione. Le guardie gli sparano ma senza effetto.

-Spostatevi, non voglio uccidervi.- li avverte ma loro continuano a bloccargli la via.

-Mi dispiace.- aggiunge ed allunga le mani.

            Il suo tocco fa appassire, avvizzire qualunque cosa con cui venga in contatto. In altre parole: uccide e le guardie lo apprendono a loro spese.

            Il portone principale salta in aria e dall’apertura che si è formata entrano due personaggi bizzarri. Uno assomiglia ai folletti maligni della tradizione popolare e l’altro… l’altro è un ratto antropomorfo di dimensioni umane vestito con un impermeabile, con un monocolo sull’occhio sinistro e un bastone nella mano destra-

-Io vi konziglio di non ostacolarmi o zarò kostretto a uzzidervi molto dolorosamente.-

            Chi potrebbe mai prendere sul serio un essere simile che parla con un accento tedesco da barzelletta? Eppure pochi minuti dopo il cortile risuona delle urla di coloro che hanno incrociato il cammino di Verminus Rex.

-Ah che muzika deliziosa.- commenta l’essere venuto dall’Inferno.

            Demogoblin lancia fiamme di fuoco infernale aprendosi la via verso l’interno della prigione. Sopra di lui Dreadknight in sella al suo cavallo alato spara scariche di energia sui pochi che ancora si muovono.

            I Supernaturals sono al lavoro.

 

            Se c’è qualcosa che l’Ispettore Constance Johanssen della Divisione Crimini Insoliti del Servizio di Polizia Metropolitana della Grande Londra odia sono le notti in cui durante il suo turno non accade nulla. D’altra parte i crimini di cui si occupa, legati all’Occulto, non sono tanto frequenti o non sarebbero così insoliti.

            Lo squillo del telefono la distrae dai suoi pensieri e quando risponde…

-Sì, sono io… cosa? Ne è certo? Arrivo immediatamente.-

            Azione, finalmente.

 

 

4.

 

 

            La figura mascherata che si condensa dalla nebbia è quella del Barone Sangue.

-Ci rivediamo, ragazza, te l’avevo promesso.- dice.

-Lasciala stare.- replica Lissa Russell –Non hai diritti su di lei, non è come te.-

-Lei è già una di noi, licantropa, il suo destino di vampira è già segnato. Tu la senti la sete, non è vero, ragazza?-

-Sì, la sento.- risponde lei.

-Non resisterle, abbandonati ad essa, accettala. So che lo vuoi.-

-Sì, è quello che voglio ma…-

-Nessun ma. La scelta è semplice: io ti aiuterò a sviluppare il tuo potenziale mentre quello che loro vogliono per te è solo un grigio anonimato.-

-Io…-

-Chiunque tu sia, vampiro, io non ti permetterò di portarla via.-

            A parlare è stato un licantropo dal pelo grigio che l’uomo dietro la maschera del Barone Sangue riconosce immediatamente:

-Jack Russell, ti credevo in America.-

-Mi conosci? Interessante.-

            Dentro di sé Dracula si maledice per l’imprudenza. Ha adottato l’identità del Barone Sangue per non far sapere ai suoi nemici che è ancora vivo ma si è quasi tradito.

-Sei famoso per aver interferito spesso con noi vampiri e aver lottato col nostro signore, Dracula, ora, per il tuo stesso bene, scostati e lascia la ragazza a me.-

-Mai!- ribattono all’unisono Jack e Lissa Russell e saltano insieme addosso al vampiro.

 

            Un assalto ad una prigione praticamente nel cuore di Londra non può certo passare inosservato. Ecco, quindi che le forze speciali arrivano sul posto quasi immediatamente.

            Nel cortile interno li attendono tre esseri chiaramente non umani.

-Vi consiglio di andarvene finché potete.- dice quello chiamato Carrion.

-Parla per te, io voglio un bel massacro.- aggiunge Demogoblin.

-Che delizioso banketto.- è il commento di Verminus Rex

            Le armi sono spianate e i colpi sparati poi arrivano le urla, orribili e strazianti e alla fine c’è solo il silenzio.

 

            La donna che ha detto di chiamarsi June Covington arretra sbalordita:

-Ti sei liberato? Ma nessun essere umano avrebbe potuto…-

-E chi ha detto che sono un normale essere umano?- replica Fratello Voodoo -I Loa del Voodoo mi proteggono e mi danno potere-

-Non… non è possibile!-

-Che cosa non è possibile, dottoressa? Che esistano forze superiori alla tua vantata scienza? Dovrai abituartici.-

-No… sta indietro, sta indietro!-

            La Dottoressa Covington gli getta contro la siringa che stava per usare contro Loralee Tate ma Jericho Drumm la afferra al volo e la spezza versandone il contenuto al suolo

-E ora…- comincia a dire­ ma la Covington apre freneticamente una porta e ordina:

-Attaccatelo!-

            I rianimati, Fratello Voodoo se lo aspettava ed è pronto per loro.

-Daniel, ho bisogno di te.- sussurra.

            Lo spirito del suo defunto fratello abbandona il suo corpo per trasferirsi in quello di uno dei rianimati spingendolo ad assalire uno degli altri e poi continua a saltare di corpo in corpo finché i rianimati sono troppo impegnati a combattersi tra di loro per ricordarsi del loro originale obiettivo.

-Cose che capitano quando si usano sgherri senza cervello.- puntualizza Jericho rivolto alla Covington -Altri trucchetti?-

-In effetti sì.- replica la donna spalancando la bocca

Una zaffata di acido investe Fratello Voodoo che si ripara appena in tempo col suo mantello. Una superumana, pensa, questo complica le cose.

Che sia colpa dell’acido o se sia stato lo stesso Fratello Voodoo a far cadere una provetta mentre cercava di evitarne gli effetti sarà difficile stabilirlo, fatto sta che scoppia un incendio e si propaga rapidamente nel laboratorio.

Fratello Voodoo è separato da June Covington da una barriera di fuoco e la perde di vista, ma non gli interessa quel che può accadere alla donna, il suo interesse è per Loralee Tate. Lo spirito di Daniel si riunisce a lui mentre raggiunge la ragazza d’un balzo e la libera dai legami che la avvincono per poi prenderla in braccio.

Non ha tempo da perdere, deve usare il suo potere per fuggire da lì e deve farlo subito.

 

 

5.

 

 

            Il loro presunto Barone Sangue si muta in nebbia e poi ritorna solido alle spalle di Lissa afferrandola per il collo e sbattendola contro il fratello.

-Avete commesso un errore ad affrontarmi e ne pagherete le conseguenze.- dice.

-Voi vampiri amate i discorsi altisonanti…- ribatte Jack Russell -… io preferisco agire.-

            Lo assale costringendolo a lasciare la presa su sua sorella

-Pensi di essere forte?- ribatte il suo avversario -Non sai cosa sia la vera forza.-

            Il vampiro lo solleva sopra la sua testa come se fosse senza peso e lo getta su Lissa che sta tornando all’attacco.

            I due licantropi si rialzano e stanno per attaccare nuovamente il loro avversario quando Lissa nota:

-Ehi… dov’è finita Nina?-

            In effetti, la ragazza, ibrido apparente tra un vampiro ed un licantropo, è scomparsa.

-Questo pone fine allo scontro, almeno per ora.- sentenzia Dracula nei panni del Barone Sangue -Ora la mia priorità è ritrovare la ragazza.-

            Si muta ancora in nebbia e poi in pipistrello e si leva in volo.

-Dobbiamo trovarla prima noi.- afferma Jack -Seguiremo il suo odore.-

            Senza aspettare sua sorella, si lancia sulla pista e Lissa non può che seguirlo.

 

            I soli suoni che si odono nel carcere femminile sono urla di dolore che la vampira che si fa chiamare Baronessa Sangue ignora ostentatamente. Giunge davanti alla porta di una cella e senza sforzo apparente la svelle.

            La giovane donna di colore all’interno ha una sola reazione:

-Ce ne avete messo di tempo.-

            Senza scomporsi la Baronessa Sangue le porge una fialetta.

-Lilith ha detto che avresti gradito questa.-

            Gli occhi della prigioniera brillano di soddisfazione.

-Finalmente!- esclama.

            Senza esitare si libera degli abiti rimanendo completamente nuda e beve avidamente il contenuto della fiala. Bastano pochi attimi perché si trasformi in una licantropa dal pelo candido.

-Ora sono di nuovo me stessa.- dice con evidente soddisfazione.

-Non perdiamo tempo, andiamo.- la esorta la vampira.

-Giusto.- replica Nightshade -C’è una poliziotta a cui ho promesso che le avrei mangiato il cuore e non vedo l’ora di mantenere la promessa.-

 

            Nina Price ha volato per non sa quanto ma ora plana verso terra, verso una nuova vittima. L’uomo non si accorge nemmeno di cosa lo colpisce. In un attimo zanne affilate aprono il suo collo e succhiano il suo sangue.

            Quando ha finito la giovane lascia andare la vittima e solo allora sembra uscire da una specie di trance e si porta le mani al viso.

-Oh, Mio Dio, cos’ho fatto?- esclama.

-Quell’uomo non merita la tua pietà, credimi.-

-Chi ha parlato?- esclama ancora Nina voltandosi di scatto.

            Dall’ombra esce una donna dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri che veste un giubbotto di pelle, jeans, un maglione dolcevita rosso e stivali, il volto è solcato da un cicatrice sulla guancia sinistra e dalle labbra spuntano sottili canini appuntiti.

-Io so come ti senti, ragazza.- le dice ancora -Mi chiamo Rachel Van Helsing e forse posso esserti d’aiuto.-

 

 

FINE SESSANTADUESIMO EPISODIO

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            In realtà non c’è molto da dire su quest’episodio, quindi non perderò tempo:

1)     Qualcuno di voi ha riconosciuto le citazioni di varie opere di narrativa, film e fumetti che ho inserito nel primo paragrafo di questa storia? Se la risposta è sì, avete vinto un No Prize. -_^

2)     Il Capo dell’Investigative and Support Bureau del Dipartimento di Polizia di New Orleans Samuel Tate ed il suo braccio destro, il Comandante Peter Hawkins, capo della Divisione Indagini Criminali sono personaggi creati da Len Wein & Gene Colan e sono apparsi per la prima volta su Strange Tales Vol. 1°  #172 datato febbraio 1974 ed erano comprimari della serie originale di Fratello Voodoo.

3)     Il Sergente Sam Jagger, invece era un comprimario della serie di Simon Garth, lo Zombie ed è stato creato da Roy Thomas, Steve Gerber & John Buscema su Tales of the Zombie #1 datato agosto 1973.

4)     June Covington è un personaggio creato da Kelly Sue DeConnick su Osborn #1 datato gennaio 2011. È una biologa psicopatica che ha alterato la propria fisiologia ed ora possiede vari superpoteri tra cui la capacità di rilasciare dal suo sangue una neurotossina. È al suo debutto in MIT.

5)     I più attenti tra voi avranno capito quale Consorzio ha commissionato e finanziato gli esperimenti di June Covington, basti dire che è responsabile di vari eventi accadute in diverse serie MIT perlopiù scritte dal sottoscritto.

6)     Per chi non lo avesse capito (ma c’è davvero? -_^), i rianimati creati dalla Dottoressa Covington sono un omaggio agli zombie della saga ideata da George A. Romero, al racconto “Herbert West rianimatore” di H.P. Lovecraft e, perché no?, al nostrano Dylan Dog creato da Tiziano Sclavi,

Nel prossimo episodio: che ne sarà di Nina Price, la Vampira di Notte, centro di uno scontro tra vampiri e licantropi? In più: Fratello Voodoo e altre sorprese.

Non mancate.

 

 

Carlo



[1] Nella miniserie Union Jack Vol. 1° #3 (In Italia su Wiz 47)

[2] Su Supernaturals MIT #1 di Valerio Pastore

[3] Su Spider-Man: Dead Man's Hand (In Italia su Uomo Ragno De Luxe #34)

[4] Narrato su Iron Man Vol. 1° #102 (In Italia su l?Uomo Ragno, Corno, #241/242).